e l'architettura della tradizione


L'architettura rurale e il museo

La storia di Evolène è fondata sulla civiltà contadina: mondo duro e laborioso che ha travolto anche il villaggio. E così l'architettura rurale, perfettamente in sintonia con l'ambiente circostante, è la più grande ricchezza del paese. I cereali venivano un tempo stoccati in gran quantità nei raccards, i vecchi granai in legno di larice, mentre les greniers (soffitte) costruite con assi più strette venivano usate come casseforti. Un altro tipo di costruzione ancora visibile è la grange-écurie (la stalla). Il villaggio, soprattutto d'estate, quando le case mostrano spettacolari fioriture su finestre e balconi, è un'intatta icona di un estinto mondo alpino. Passeggiando a Evolène si percepisce il sapore della vita passata, ogni casa racconta una storia.

Dipinti e decorazioni (fiori emblemi di famiglia, stemmi o simboli religiosi) sulle facciate sono una galleria d'arte all'aperto. Gli interni sono un altro tuffo nel passato.


Musée d'Evolène

Nel cuore del paese, in una dimora Evolènarde settecentesca, c'è il Musée d'Evolène creato nel 1999. È stipato di oggetti del territorio che risalgono alla cultura agro-contadina del XIX e XX secolo: costumi tradizionali, cappelli, maschere di carnevale, documenti, strumenti musicali e molto altro.


Alla scoperta del patrimonio vivente

Il costume tradizionale non è conservato solo nel Museo Evolène, ma si trova davvero negli armadi della maggior parte delle famiglie. Viene indossato regolarmente per importanti eventi familiari e, ancora oggi, molti giovani Evolénards scelgono di indossare questi abiti tradizionali in occasione del loro matrimonio. Le sagre paesane sono anche occasioni per indossare il chùtso per le donne e i rocheuttes per gli uomini, un vero rituale. Tra queste feste, la più bella e rappresentativa dello spirito della regione è senza dubbio quella di metà estate che si svolge ogni anno il 15 agosto. Per l'occasione, i mestieri di un tempo sono messi in scena su carri allegorici durante una grande parata.

Alcune di queste abilità ancestrali sono praticate tutto l'anno, come nella Fondation Marie Métrailler che aspira a riabilitare il vecchio laboratorio di tessitura del villaggio che ha reso celebre la regione negli anni 1940-1970. Molti contadini di montagna ripetono gesti che hanno centinaia di anni. Ciò si traduce nella produzione di carne di filiera locale come la Fleur d'Hérens o di Raclette DOP, tome e altri famosi formaggi alpini.

I villaggi satellite, il Dent Blanche e l'alpinismo

L'incantevole borgo storico di Lannaz è protetto e classificato come sito di importanza nazionale. Costruito a forma di anello, le case ancestrali e la cappella di Saint-Laurent formano un cerchio attorno a un prato. Lannaz è anche il punto di partenza per gli impianti di risalita che conducono direttamente al comprensorio sciistico e a l'Alpage de Chemeuille a oltre 2.000 metri. Luogo affascinante è la frazione bucolica di Arbey, resa famosa dal suo lago e la straordinaria vista della Dent Blanche. Les Hauderes, tra boschi di pini a 1450 metri d'altitudine, è circondato da formidabili montagne che sfiorano i 3500 m: Dents de Veisivi, Tsa de l'Ano e Mont de l'Etoile. Nell'arena del paese si svolgono le famose Combats de Reines, le battaglie delle regine, combattimenti tra mucche di razza d'Hérens. Rivolgendovi all'ufficio del turismo, potete effettuare un'interessante visita guidata alle mucche di razza Hérens direttamente in una stalla, durante il lavoro quotidiano di un allevatore che racconta vita e abitudini di questi straordinari animali.

La Sage è un altro piccolo villaggio vegliato dalla Chapelle Saint-Christophe 662 m), che da secoli veglia il paese da una collina. In origine (XIV sec) era così piccolo che c'era posto solo per il prete officiante, e così i fedeli restavano fuori. La frazione di La Forclaz ha una bella vista sul Dent Blanche (4357 m), un'arrampicata indimenticabile riservata a provetti scalatori accompagnati da una guida. Inutile dire dell'incomparabile spettacolo che si domina dalla vetta. Per restare in tema di scalate, gli amanti delle ferrate non dovrebbero perdere la Via Ferrata che si trova nei pressi di Evolène (circa 1,5 km). Tecnicamente si tratta di una scalata molto ripida e tecnica ma divisa in settori e dunque con diverse vie di fuga. Si raggiunge il punto più alto a Rocs de Villaz a 1700 m (tempo di percorrenza circa 2,5 ore). Infine, in fondo alla valle al confine con l'Italia, la frazione di Arolla, che un tempo ospitava principalmente pascoli e pascoli alpini, è diventata uno dei primi centri turistici d'alta quota del Vallese grazie alla costruzione di favolosi hotel della seconda metà del XIX secolo.

Il Carnevale: lo spirito di una comunità

Se c'è un luogo dove le radici di una comunità rivivono in una tradizione questo posto è Evolène. Nulla più del Carnevale perpetua lo spirito ancestrale delle origini.

Le maschere parlano in dialetto locale, il patois, la lingua madre, la miglior barriera per prevenire pericolose moderne contaminazioni. Sono due le maschere che saranno padrone del villaggio per tutto il periodo di carnevale: i Peluches e gli Empaillés. I primi indossano rozze, maleodoranti pelli non conciate di pecora, marmotta, volpi, capre o camosci cucite su giacconi pesanti una dozzina di chili. Indossano maschere di animali e rappresentano le forze della natura. Possono comparire in qualsiasi momento tra il 6 gennaio e il martedì grasso, ma diventano più numerosi il venerdì e il sabato sera. Gli impagliati invece non appaiono fino all'ultima domenica prima del martedì grasso. Sono avvolti in sacchi pieni di paglia e spaventano i passanti con la loro imponente massa e un andamento particolare. Empaillés e peluche hanno un significato apotropaico: servono ad allontanare gli spiriti malvagi, a proteggere il villaggio di Evolene e la Val d'Hérens.

Informazioni utili

Evolène-Région Tourisme


Alpes Trail Val d'Hérens

Nall'applicazione sono elencate diverse escuriosioni nella regione di Evolène.



Commune d'Evolène



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